eJournals Italienisch 40/79

Italienisch
0171-4996
2941-0800
Narr Verlag Tübingen
2018
4079 Fesenmeier Föcking Krefeld Ott

Convegno internazionale L’Orlando furioso oltre i 500 anni: problemi aperti e prospettive. Modelli, interpretazione del testo e ricezione / The Orlando Furioso: 500 Years and Beyond. Open Issues and New Perspectives on Models, Interpretation and Reception (6–8 dicembre 2017, Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg)

2018
Francesco Brancati
Mitteilungen 14 4 storica, concentrandosi inizialmente sull’occitano Dopo aver eseguito con perseveranza e passione il lavoro preliminare necessario alla stesura di un dizionario etimologico dell’occitano, che consistette prevalentemente nella preparazione di circa 500 .000 preziosissime schede lessicografiche, egli dovette abbandonare il progetto, pur non rinunciando all’idea di continuare a dedicarsi alla ricerca etimologica Oggetto di studio divenne l’italiano, impresa, questa, ancor più ardua, soprattutto per le sue dimensioni, che egli portò avanti con incessante zelo fino all’ultimo respiro Subito dopo aver ottenuto la venia legendi in filologia romanza (1968) divenne professore ordinario presso l’Università di Marburgo (1969), nel 1974 passò all’Università del Saarland, alla quale rimase fedele fino alla fine Con Wolfgang Schweickard, il suo successore alla cattedra di filologia romanza, a partire dal 2001 Max Pfister ebbe un collega e compagno di strada alla direzione del LEI Il primo fascicolo del LEI apparve nel 1979 Fino ad oggi sono usciti circa 5 .000 articoli, raccolti in 16 volumi (oltre 20 .000 facciate stampa) Nei suoi ultimi anni Max Pfister visse e sostenne energicamente anche gli inizi del processo in corso di digitalizzazione del LEI Al di là del suo straordinario contributo scientifico va menzionata, non da ultima, anche la sua continua, solerte e instancabile dedizione al sostegno delle nuove generazioni di filologi nonché alla promozione del dialogo scientifico tra l’Italia e la Germania Lo ricordiamo con ammirazione e stupore per la straordinaria e stimolante eredità scientifica che generosamente ci ha lasciato, per la prodigiosa ampiezza dei suoi interessi di ricerca, per la sua incondizionata passione, per la tenacia e determinazione e, nondimeno, per la sua spiccata umanità, lealtà e generosità, che ci mancheranno . Elton Prifti Convegno internazionale L’Orlando furioso oltre i 500 anni: problemi aperti e prospettive. Modelli, interpretazione del testo e ricezione / The Orlando Furioso: 500 Years and Beyond. Open Issues and New Perspectives on Models, Interpretation and Reception (6-8 dicembre 2017, Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg) Le celebrazioni per il cinquecentenario della prima edizione dell’Orlando furioso (1516/ 2016) hanno visto il moltiplicarsi in tutto il mondo (dall’Italia agli Stati Uniti, dalla Francia all’America latina) di eventi teatrali, letture pubbliche, cicli di conferenze, convegni e pubblicazioni dedicate al grande Mitteilungen 14 5 classico della Weltliteratur Com’è noto, il capolavoro del Rinascimento italiano ha rivestito un ruolo estremamente significativo nella storia culturale della Germania, a partire dal Sette e Ottocento (tutti i protagonisti di quest’epoca lo lessero, citarono e interpretarono: Lessing, Wieland, Herder, Goethe, Schiller, Jean Paul, Wilhelm von Humboldt, i fratelli Schlegel, Hegel, Tieck, Schelling e Heine) sino a recenti operazioni editoriali di alta divulgazione (si pensi al Rasender Roland: Nacherzählt von Italo Calvino, con illustrazioni di Johannes Grützke) e a importanti contributi scientifici di filologi romanzi di rilievo internazionale L’iniziativa del primo convegno tedesco su Ariosto ha permesso di rileggere e interpretare il Furioso qui in Germania, in un contesto di alto profilo internazionale che ha visto la partecipazione di ben ventidue relatori provenienti da università della Germania, Francia, Irlanda, Italia, Svizzera e degli Stati Uniti Ampia è stata anche la partecipazione, nel pubblico, di docenti, dottorandi e studenti universitari, a vario titolo interessati all’area di ricerca della cultura rinascimentale italiana, e d’insegnanti di italiano dei licei, partecipazione che ha contribuito a incrementare il confronto e lo scambio metodologico in seno al dialogo tra le singole tradizioni critiche di Paesi diversi I lavori del convegno hanno preso avvio nel pomeriggio del 6 dicembre e sono stati preceduti dai saluti delle Autorità, nelle persone di Florian Kragl (prodecano della Facoltà e professore di Letteratura tedesca medievale), di Silke Jansen (presidente del Zentralinstitut für Regionenforschung e professoressa di Linguistica romanza), di Francesco Ziosi (direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Monaco di Baviera) e di Sua Eccellenza Pietro Benassi (Ambasciatore d’Italia a Berlino), che pur non potendo essere presente al convegno ha nondimeno indirizzato una lettera di congratulazioni, attraverso la quale ha concesso il patrocinio dell’Ambasciata all’iniziativa, sottolineandone il rilievo internazionale e evidenziando il ruolo del primo convegno tedesco su Ariosto nell’ambito della cooperazione e del dialogo culturale tra Italia e Germania Il convegno è stato inoltre sostenuto dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del V Centenario dell’Orlando furioso (istituito tramite decreto del Ministero italiano), dallo Istituto Italiano di Cultura di Monaco e da vari Centri Interdisciplinari della Friedrich- Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg nonché da fondazioni locali . 1 La prima tavola rotonda dedicata alla Rappresentazione della realtà, dimensione finzionale e caratteri romanzeschi del ‘Furioso’ ha inteso indagare i meccanismi e le relazioni che intercorrono tra il piano fattuale e della storia coeva al romanzo cavalleresco e la componente finzionale e 1 Vedi il programma su: https: / / www .romanistik .phil .fau .de/ files/ 2017/ 11/ ariosto_konferenz_flyer_dez2017 .pdf Mitteilungen 14 6 romanzesca che Ariosto eredita dalla tradizione e rinnova profondamente L’intervento di apertura di Albert Russell Ascoli (Univ of California, Berkeley), «L’Orlando furioso tra storia e immaginazione», ha permesso ai presenti di entrare appieno nelle due grandi dimensioni del romanzo ariostesco, attraverso l’analisi dei procedimenti di immissione della storia nei proemi e in altri luoghi significativi del testo e tramite la distinzione tra la dimensione della storia come ‘storiografia’ e come ‘narrazione’ In «Le genealogie del Furioso tra storia e finzione», Eleonora Stoppino (Univ of Illinois at Urbana-Champaign) ha sondato le strategie di contenimento che l’elemento genealogico-dinastico ricopre nella complessa architettura del romanzo L’intervento di Irene Fantappiè (Freie Universität Berlin, titolare di un progetto di ricerca sulla fortuna rinascimentale di Luciano, sostenuto dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft), «‘Veramente confesso mentire’: realtà e finzione tra Luciano di Samosata e l’Orlando furioso», ha dimostrato come la presenza del Samosatense nel Furioso sia posta sotto due diversi piani, quello delle riprese motivico-tematiche e quello pienamente metaletterario Nella relazione «‘Oh gran bontà de’ cavallieri antiqui! ’: sulle modalità di referenza alla realtà nel Furioso» Christian Rivoletti (Friedrich-Alexander- Universität Erlangen-Nürnberg) ha proposto una serie di tipologie generali relative al rapporto tra dimensione finzionale e rappresentazione del reale nel poema e ha definito le modalità di referenza alla realtà utilizzate dal narratore per dare vita a un sistema di senso che va dal realismo della rappresentazione psicologica dei personaggi al ruolo dell’intreccio narrativo e delle lacune Nel suo intervento «Ariostisches im Ariosto? Due problemi aperti tra ironia e soprannaturale» Corrado Confalonieri (Harvard Univ .), basandosi sulle categorie proposte da Francesco Orlando («soprannaturale d’indulgenza») e Christian Rivoletti («ironia della finzione» e «fantastico di complicità»), ha individuato le modalità finzionali e narrative che costituiscono innovazioni proprie di Ariosto rispetto alla precedente tradizione Nell’intervento conclusivo della tavola rotonda, «Il Furioso e la modernità romanzesca», Sergio Zatti (Univ di Pisa) ha dimostrato come la modernità del Furioso, opera che inaugura l’epoca dell’individualità borghese, sia sostanziata dalla stessa rappresentazione del mondo nel poema e dai desideri individuali che muovono i diversi personaggi del romanzo Una discussione animata dalla partecipazione di noti studiosi e giovani ricercatori ha chiuso il primo pomeriggio di studi La seconda tavola rotonda (giovedì 7 dicembre) ha approfondito i problemi relativi alla Genesi del testo, rapporto con i modelli, stile e narrazione Il contributo di Tina Matarrese (Univ di Ferrara), «‘A guisa di teatro’: lo spazio della scena nell’Orlando furioso», partendo da quei luoghi dell’opera che citano esplicitamente la scena e il teatro, ha indagato Mitteilungen 147 la funzione di mise en abîme che la raffigurazione scenica riveste nel Furioso, costituendosi dunque come uno dei cardini della stessa costruzione narrativa del testo In «L’ottava ariostesca: dalla critica metaforica alla critica ‘anatomica’», Maria Cristina Cabani (Univ di Pisa) ha ripercorso le principali tappe degli studi sull’ottava del Furioso: dalla crociana formula dell’‘armonia’, passando dalla stagione dell’incontro fondamentale tra stilistica e critica delle varianti (realizzato da maestri quali Gianfranco Contini, Mario Fubini e Luigi Blasucci), per giungere infine ai più recenti studi di tipo analitico-funzionale Cabani ha sottolineato l’importanza che la dimensione metrico-formale dell’ottava ricopre anche sotto il profilo narrativo e tematico del Furioso Il contributo di Francesco Brancati (Univ di Pisa), «‘Cose orribili e stupende’: la Commedia dantesca nel Furioso tra memoria poetica e rifunzionalizzazione ideologico-narrativa», ha indagato le modalità di inserimento dell’elemento dantesco attuate da Ariosto nel Furioso del 1516 e del 1532, distinguendo tra asse stilistico-retorico e asse tematico-strutturale della ripresa In «‘Procul este, Catones’ Ariosto e la salute mentale» Francesco Ferretti (Univ di Bologna) ha invece proposto una lettura del Furioso come poema della saggezza, analizzando l’opera ariostesca nei suoi rapporti con i generi di riflessione morale (satira, dialogo e trattato), adottando una prospettiva diacronica che consente di leggere alcune espressioni di saggezza e prudenza nel poema come espressioni ironiche di ‘salute mentale’ La terza tavola rotonda, dedicata alla Ricezione del Furioso nel Cinquecento, è stata inaugurata dalla lettura del contributo di Daniel Javitch (New York Univ .), «L’Orlando furioso come fonte paradossale della teoria sull’epica nel Cinquecento italiano» Nonostante la qualità poetica del Furioso sia stata precocemente riconosciuta, l’opera venne assunta dai suoi primi detrattori come un esempio di ciò che il poema epico non doveva essere In «‘La feccia del popolazzo’: il tema della classe sociale nella polemica su Ariosto e Tasso», Christopher Geekie (Univ Paris-Sorbonne) si è invece soffermato sui più tardi tentativi di delegittimazione del Furioso all’interno della querelle tra i propugnatori del Furioso e quelli della Liberata Alice Spinelli (Freie Universität Berlin), in «Tra ‘heroical verse’ e ‘Historia’ romanzesca L’ibridismo generico del Furioso alla prova delle sue prime traduzioni», si è concentrata sulle diverse traduzioni del poema: quella inglese e ‘colta’ di John Harington del 1591 e la versione tedesca ‘popolareggiante’ realizzata tra 1632 e 1636 da Diederich von dem Werder In «Lamenti ariosteschi: stralci, tramutazioni, riscritture», Francesco Lucioli (Univ College Dublin) ha ricostruito la ricezione popolare dei lamenti dei personaggi del Furioso, spaziando dalla tradizione delle operine, ai libelli popolareggianti, fino alla silloge poetica di Laura Terracina L’intervento conclusivo della tavola rotonda, affidato a Bernhard Huss (Freie Universität Berlin, direttore Mitteilungen 14 8 di un gruppo di ricerca finanziato dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft e, al suo interno, coordinatore dell’unità di ricerca dedicata all’‘epos di attualità’ nel Rinascimento francese), ha indagato le «Presenze ariostesche nel poema epico del Rinascimento francese», mettendo in luce il ruolo che il Furioso ha ricoperto nella riflessione teorica sull’epos e nella produzione letteraria, attraverso esempi tratti da Du Bellay e Ronsard, nonché da un ricco sottobosco di autori epici, come Sebastien Garnier, Pierre Boton e Pierre de Deimier L’ultima tavola rotonda dedicata alla Ricezione letteraria, figurativa e musicale del ‘Furioso’ ha preso avvio la mattina di venerdì 8 dicembre ed è stata inaugurata dal contributo di Florian Mehltretter (Ludwig- Maximilians-Universität München) dal tema «Aspetti della ricodificazione operistica della follia di Orlando» Lo studioso ha analizzato le modalità di resa della follia nel passaggio dalla forma narrativa del romanzo al nuovo medium dell’opera lirica: le possibilità espressive dell’opera determinano un cambiamento nella narrazione della pazzia sotto il profilo semantico Nella sua relazione Mehltretter si è soffermato sulla realizzazione musicale del fenomeno letterario dell’‘ironia della finzione’, analizzando un esempio in ambito vocale Anche Eugenio Refini (Johns Hopkins Univ ., Baltimore) ha approfondito il contesto della ricezione musicale proponendo un contributo, «Il lamento di Alcina: la carriera operistica della ‘puttana vecchia’», in cui sono state poste a rassegna le riscritture dell’episodio dell’isola di Alcina relative alla prima fase della ricezione e al libretto L’isola di Alcina (1626) del ferrarese Fulvio Testi che trasforma in una diva la maga ariostesca La successiva relazione di Ludwig Fesenmeier (Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg) «‘L’alta voce ne va per tutti i palchi’: questioni sintattiche nell’Orlando furioso recitato» ha indagato la resa sintattico-fonologica nelle attualizzazioni del poema realizzate nel Novecento, dalle puntate radiofoniche curate da Calvino nel 1967 fino alle letture pubbliche svoltesi in occasione del cinquecentenario dell’edizione del ’16 (come la Maratona Orlando organizzata dalla Pinacoteca Nazionale di Ferrara) In seguito alla discussione la seconda e conclusiva sezione della tavola rotonda è iniziata con la presentazione di Christina Strunck (Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg) dedicata ad «Ariosto ‘in context’: cicli narrativi del ’700 e del ’800 a confronto» Strunck ha esaminato la ricezione figurativa nei cicli pittorici dedicati al Furioso: quello realizzato da Giovambattista Tiepolo presso Villa Valmarana vicino Vicenza e quello dei cosiddetti ‘Nazareni’ ubicato nel Casino Massimo Lancellotti di Roma Nella relazione «‘Je lisais l’Arioste à cheval en escortant mon général’ (Stendhal)», Mario Mancini (Univ di Bologna) ha aggiunto un importante tassello allo studio della ricezione letteraria del Furioso in epoca moderna: il critico ha offerto Mitteilungen 14 9 un panorama completo della presenza di Ariosto nell’opera di Stendhal, dall’iniziale entusiasmo verso l’«espagnolisme» del poema fino alla crisi del modello fantastico e l’affacciarsi del tema del romanzo storico e degli interessi filosofici Il compito di concludere la tavola rotonda e i lavori del convegno è stato affidato a Karlheinz Stierle (Univ Konstanz/ Univ des Saarlandes) e alla sua relazione su «Ariosto e la critica romantica tedesca» Stierle ha ribadito il ruolo centrale ricoperto da Ariosto per l’elaborazione dell’individualismo eroico-fantastico, cardine ideologico del romanticismo tedesco a partire dalla lettura condotta dai fratelli Schlegel La discussione finale ha interessato le diverse parti del pubblico e ha permesso un confronto fra studiosi esperti e più giovani, appartenenti ad aree disciplinari diverse Il convegno ha così promosso un dialogo scientifico di alto livello conseguendo risultati innovativi che verranno presto messi a disposizione della comunità accademica e del pubblico tramite la pubblicazione di un volume contenente gli atti, la cui uscita è prevista per il 2019 nella collana ‘Percorsi’ dell’editore Il Mulino di Bologna Francesco Brancati Zwei-Fach-Bachelor Italoromanistik/ Germanistik mit binationalem Doppelabschluss an der FAU Erlangen-Nürnberg An der Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg (FAU) besteht im Rahmen des Zwei-Fach-Bachelorstudienganges Italoromanistik/ Germanistik die Möglichkeit, einen binationalen Doppelabschluss in Kooperation mit der renommierten Università per Stranieri di Siena zu erwerben, die kürzlich vom italienischen Bildungsministerium für ihre wissenschaftliche Exzellenz ausgezeichnet worden ist Zum Erwerb des Doppelabschlusses ist ein zweisemestriger Aufenthalt an der Partnerhochschule in Siena erforderlich, wo die TeilnehmerInnen im Studiengang Mediazione Linguistica Culturale - Traduzione in ambito turistico imprenditoriale immatrikuliert sind Es werden so überdurchschnittliche sprachliche und kulturelle Kompetenzen mit der berufsbildenden Dimension der Übersetzung für Unternehmen und die Tourismusbranche kombiniert Gegenstand des 1 und des 2 Studienjahrs an der FAU Erlangen- Nürnberg sind einführende und darauf aufbauende Veranstaltungen in den Bereichen der italoromanistischen bzw germanistischen Sprach-, Literatur- und Kulturwissenschaft sowie der Sprachpraxis Das 3 Studienjahr umfasst dann den Aufenthalt an der Partnerhochschule, in dessen Rahmen die